You are here
Home ›Con i lavoratori dei treni notte
Per la lotta di classe, contro il capitale
Sono 800 lavoratrici e lavoratori coinvolti in questa vertenza tra manutentori, impiegati, personale viaggiante, addetti alle pulizie. Licenziamento previsto per l'11 dicembre ed a questi 800 se ne sommeranno molti altri, provenienti dall'indotto. La crisi mondiale del capitalismo si è manifestata così anche in questo settore: una volta di più è lampante l'incompatibilità tra la nostra esistenza e quella del capitale.
Trenitalia sta ristrutturando il servizio ferroviario italiano: aumento delle tariffe, riduzione dei treni a lunga percorrenza e loro sostituzione con le “Frecce”, soppressione dei treni “a basso costo”, taglio dei treni notte. Moretti (amministratore delegato Trenitalia, ex segretario nazionale CGIL trasporti) ha dichiarato che i treni notte non sono produttivi e così nella gara di appalto, tenuta a giugno, il servizio è stato tagliato del 50%. A queste condizioni le ditte appaltatrici (perchè ovviamente Trenitalia ha terziarizzato questi lavoratori prima di metterli alla porta) non si sono presentate, il servizio è passato così alla francese Veolia.
La risposta di questi lavoratori è stata esemplare. Essa va conosciuta, imitata, estesa. Il 24 novembre i lavoratori sono passati all'azione coordinandosi tra città differenti e dando vita all'occupazione della palazzina di via Prenestina 135 a Roma. Ma non solo: presidi, occupazioni, blocchi. A metà dicembre la protesta si è diffusa in molte stazioni italiane: occupazione dei binari a Napoli, seguita dal presidio permanente nei depositi materiale, presidio e occupazione di una torre faro a Milano, protesta simile a Torino, blocco dei binari anche a Messina ecc.
I caratteri esemplari di questa lotta, in particolare nella parte iniziale, almeno per quella parte di lavoratori che vi partecipano attivamente, sono stati:
- La capacità di solidarizzare tra categorie differenti (manutenzione, pulizie, viaggiante, impiegati, nazionale ed internazionale). Nonostante siano spesso impiegati in aziende diverse, hanno dato vita ad una lotta unitaria,
capendo che non dovevano frammentarsi, che avevano bisogno di un'organizzazione unitaria.
- Hanno rifiutato la logica della delega, organizzandosi in comitati di lotta e assemblea, estromettendo i burocrati sindacali dalla gestione della lotta stessa, affermando la centralità dell'organizzazione dal basso, della democrazia diretta, tra lavoratori.
- Hanno rifiutato la logica della contrattazione, in particolare quella al ribasso, tipica del sindacato, affermando che gli ammortizzatori sociali non erano la soluzione e che dovevano essere riassunti in Trenitalia, tutti.
- Hanno cercato la solidarietà di altri settori lavorativi, egualmente colpiti dalla crisi, e del quartiere stesso, cercando, spontaneamente, di estendere il fronte di classe della lotta.
Per la maggior parte di questi lavoratori è la prima esperienza di lotta; in molti, ancora, vi è l'illusione che attraverso la visibilità mediatica, l'interessamento di questo o quel politicante, sia possibile trovare una via d'uscita alla loro situazione. Si tratta di una posizione inevitabile, specchio della debolezza odierna dei lavoratori, della loro difficoltà a dare vita a lotte vere. Inevitabilmente, per dare vita a una reale conflittualità (non potendo più scioperare, rimangono le occupazioni, i blocchi) dovranno aumentare di numero, unendosi anche con altri lavoratori di settori differenti.
Alcune illusioni permangono anche rispetto al ruolo del sindacato: è vero che il sindacato - fino a che questo sistema sopravviverà - ci starà sempre tra i piedi, è parte integrante del meccanismo istituzionale. Il sindacato firmerà l'(ipotetico) accordo, è la sua funzione istituzionale; ma è altrettanto vero che se i lavoratori non si organizzano dal basso, fuori da questi meccanismi, quindi oltre i sindacati stessi, se non sono forti, se non ne denunciano i raggiri ecc., il bidone è garantito. Solo da una critica radicale, aspra e puntuale all'operato dei sindacati, attraverso lotte vere, i lavoratori possono sperare che il futuro accordo - se ci sarà - non sia una totale fregatura. Insomma essere oltre e contro il sindacato è l'unico modo non solo per organizzarsi e lottare veramente, ma anche per obbligare il sindacato stesso a non firmare accordi peggiorativi.
La controparte ha gestito la risposta dei lavoratori cercando in particolare di frammentare il fronte di lotta, di distruggere l'unità di lotta che si stava creando: proposta di accordi separati, uso di lavoratori “atipici”, anche senza contratto, ricatti ecc. Attualmente la situazione è molto incerta e molte azioni di lotta restano ancora in piedi, nonostante l'azione dell'azienda, portata avanti con la solita complicità sindacale.
Questi lavoratori testimoniano che la lotta di classe autorganizzata, fuori e contro la logica sindacale, della contrattazione e della delega passiva, è l'unica prospettiva nella quale possiamo cercare di difendere i nostri interessi, ricostruire l'unità di tutti i proletari nella comune battaglia contro i licenziamenti, i tagli, la precarietà, l'incremento dello sfruttamento, la disoccupazione. Ma tutto questo non è ancora sufficiente, dobbiamo anche porci il problema politico di una via d'uscita dalla crisi e dal sistema che l'ha generata. Fino a che sussisterà il capitalismo, possiamo anche vincere una singola battaglia, ma rimaniamo personemerce da sfruttare, bastonare e licenziare. Il problema del superamento del sistema - che, tra l'altro, ci mostra tutti i giorni il suo fallimento è il problema dell'organizzazione politica degli elementi più avanzati che le lotte esprimono, della diffusione del programma rivoluzionario tra i proletari.
Per questo, mentre sosteniamo questa lotta, invitiamo i compagni più coscienti a porsi il problema politico generale e a fare un passo in avanti verso l'organizzazione: è soprattutto in questo momento di crisi che i rivoluzionari devono rafforzare il loro partito, per non arrivare impreparati domani, quando si tratterà di dirigere il movimento generale prodotto dall'inasprirsi della crisi, verso il superamento definitivo del capitalismo.
Diego, 2011-12-03Battaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #01
Inizia da qui...
ICT sections
Fondamenti
- Bourgeois revolution
- Competition and monopoly
- Core and peripheral countries
- Crisis
- Decadence
- Democracy and dictatorship
- Exploitation and accumulation
- Factory and territory groups
- Financialization
- Globalization
- Historical materialism
- Imperialism
- Our Intervention
- Party and class
- Proletarian revolution
- Seigniorage
- Social classes
- Socialism and communism
- State
- State capitalism
- War economics
Fatti
- Activities
- Arms
- Automotive industry
- Books, art and culture
- Commerce
- Communications
- Conflicts
- Contracts and wages
- Corporate trends
- Criminal activities
- Disasters
- Discriminations
- Discussions
- Drugs and dependencies
- Economic policies
- Education and youth
- Elections and polls
- Energy, oil and fuels
- Environment and resources
- Financial market
- Food
- Health and social assistance
- Housing
- Information and media
- International relations
- Law
- Migrations
- Pensions and benefits
- Philosophy and religion
- Repression and control
- Science and technics
- Social unrest
- Terrorist outrages
- Transports
- Unemployment and precarity
- Workers' conditions and struggles
Storia
- 01. Prehistory
- 02. Ancient History
- 03. Middle Ages
- 04. Modern History
- 1800: Industrial Revolution
- 1900s
- 1910s
- 1911-12: Turko-Italian War for Libya
- 1912: Intransigent Revolutionary Fraction of the PSI
- 1912: Republic of China
- 1913: Fordism (assembly line)
- 1914-18: World War I
- 1917: Russian Revolution
- 1918: Abstentionist Communist Fraction of the PSI
- 1918: German Revolution
- 1919-20: Biennio Rosso in Italy
- 1919-43: Third International
- 1919: Hungarian Revolution
- 1930s
- 1931: Japan occupies Manchuria
- 1933-43: New Deal
- 1933-45: Nazism
- 1934: Long March of Chinese communists
- 1934: Miners' uprising in Asturias
- 1934: Workers' uprising in "Red Vienna"
- 1935-36: Italian Army Invades Ethiopia
- 1936-38: Great Purge
- 1936-39: Spanish Civil War
- 1937: International Bureau of Fractions of the Communist Left
- 1938: Fourth International
- 1940s
- 1960s
- 1980s
- 1979-89: Soviet war in Afghanistan
- 1980-88: Iran-Iraq War
- 1982: First Lebanon War
- 1982: Sabra and Chatila
- 1986: Chernobyl disaster
- 1987-93: First Intifada
- 1989: Fall of the Berlin Wall
- 1979-90: Thatcher Government
- 1980: Strikes in Poland
- 1982: Falklands War
- 1983: Foundation of IBRP
- 1984-85: UK Miners' Strike
- 1987: Perestroika
- 1989: Tiananmen Square Protests
- 1990s
- 1991: Breakup of Yugoslavia
- 1991: Dissolution of Soviet Union
- 1991: First Gulf War
- 1992-95: UN intervention in Somalia
- 1994-96: First Chechen War
- 1994: Genocide in Rwanda
- 1999-2000: Second Chechen War
- 1999: Introduction of euro
- 1999: Kosovo War
- 1999: WTO conference in Seattle
- 1995: NATO Bombing in Bosnia
- 2000s
- 2000: Second intifada
- 2001: September 11 attacks
- 2001: Piqueteros Movement in Argentina
- 2001: War in Afghanistan
- 2001: G8 Summit in Genoa
- 2003: Second Gulf War
- 2004: Asian Tsunami
- 2004: Madrid train bombings
- 2005: Banlieue riots in France
- 2005: Hurricane Katrina
- 2005: London bombings
- 2006: Comuna de Oaxaca
- 2006: Second Lebanon War
- 2007: Subprime Crisis
- 2008: Onda movement in Italy
- 2008: War in Georgia
- 2008: Riots in Greece
- 2008: Pomigliano Struggle
- 2008: Global Crisis
- 2008: Automotive Crisis
- 2009: Post-election crisis in Iran
- 2009: Israel-Gaza conflict
- 2006: Anti-CPE Movement in France
- 2020s
- 1920s
- 1921-28: New Economic Policy
- 1921: Communist Party of Italy
- 1921: Kronstadt Rebellion
- 1922-45: Fascism
- 1922-52: Stalin is General Secretary of PCUS
- 1925-27: Canton and Shanghai revolt
- 1925: Comitato d'Intesa
- 1926: General strike in Britain
- 1926: Lyons Congress of PCd’I
- 1927: Vienna revolt
- 1928: First five-year plan
- 1928: Left Fraction of the PCd'I
- 1929: Great Depression
- 1950s
- 1970s
- 1969-80: Anni di piombo in Italy
- 1971: End of the Bretton Woods System
- 1971: Microprocessor
- 1973: Pinochet's military junta in Chile
- 1975: Toyotism (just-in-time)
- 1977-81: International Conferences Convoked by PCInt
- 1977: '77 movement
- 1978: Economic Reforms in China
- 1978: Islamic Revolution in Iran
- 1978: South Lebanon conflict
- 2010s
- 2010: Greek debt crisis
- 2011: War in Libya
- 2011: Indignados and Occupy movements
- 2011: Sovereign debt crisis
- 2011: Tsunami and Nuclear Disaster in Japan
- 2011: Uprising in Maghreb
- 2014: Euromaidan
- 2016: Brexit Referendum
- 2017: Catalan Referendum
- 2019: Maquiladoras Struggle
- 2010: Student Protests in UK and Italy
- 2011: War in Syria
- 2013: Black Lives Matter Movement
- 2014: Military Intervention Against ISIS
- 2015: Refugee Crisis
- 2018: Haft Tappeh Struggle
- 2018: Climate Movement
Persone
- Amadeo Bordiga
- Anton Pannekoek
- Antonio Gramsci
- Arrigo Cervetto
- Bruno Fortichiari
- Bruno Maffi
- Celso Beltrami
- Davide Casartelli
- Errico Malatesta
- Fabio Damen
- Fausto Atti
- Franco Migliaccio
- Franz Mehring
- Friedrich Engels
- Giorgio Paolucci
- Guido Torricelli
- Heinz Langerhans
- Helmut Wagner
- Henryk Grossmann
- Karl Korsch
- Karl Liebknecht
- Karl Marx
- Leon Trotsky
- Lorenzo Procopio
- Mario Acquaviva
- Mauro jr. Stefanini
- Michail Bakunin
- Onorato Damen
- Ottorino Perrone (Vercesi)
- Paul Mattick
- Rosa Luxemburg
- Vladimir Lenin
Politica
- Anarchism
- Anti-Americanism
- Anti-Globalization Movement
- Antifascism and United Front
- Antiracism
- Armed Struggle
- Autonomism and Workerism
- Base Unionism
- Bordigism
- Communist Left Inspired
- Cooperativism and Autogestion
- DeLeonism
- Environmentalism
- Fascism
- Feminism
- German-Dutch Communist Left
- Gramscism
- ICC and French Communist Left
- Islamism
- Italian Communist Left
- Leninism
- Liberism
- Luxemburgism
- Maoism
- Marxism
- National Liberation Movements
- Nationalism
- No War But The Class War
- PCInt-ICT
- Pacifism
- Parliamentary Center-Right
- Parliamentary Left and Reformism
- Peasant movement
- Revolutionary Unionism
- Russian Communist Left
- Situationism
- Stalinism
- Statism and Keynesism
- Student Movement
- Titoism
- Trotskyism
- Unionism
Regioni
Login utente
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.