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Home ›Il papa, l’antisemitismo e... Bertinotti
Ossia le molte facce della controrivoluzione
Il 30 ottobre si è aperto in Vaticano un seminario mondiale sulle “radici cattoliche dell’antisemitis-mo”, con il quale la Chiesa vorreb-be - si dice - riconsiderare il suo atteggiamento plurisecolare nei confronti degli ebrei. In sé per sé della cosa non ce ne importa proprio nulla, tranne il fatto che ancora una volta la Chiesa non perde l’occasione per mostrare la sua solita natura ultrareazionaria e un “tantino” delinquenziale. Infatti, dietro la faccia contrita il papa ha negato a un esponente del centro Simon Wiesenthal (quello che si occupa della caccia ai criminali nazisti, n.d.r.) l’apertura degli archivi vaticani riguardanti la seconda guerra mondiale e, in particolare, Pio XII. La ragione è molto semplice: se quei documenti si potessero consultare liberamente, si avrebbe la prova documentale del sostegno vaticano ai regimi nazifascisti europei degli anni trenta - quaranta e, tra le altre porcherie, dell’appa-rato messo in piedi per organizzare la fuga e il riciclaggio sia di tantissime SS, responsabili di mas-sacri innominabili, che dell’oro letteralmente strappato dalle carni di milioni di ebrei e, più in generale, di “sottouomini”.
A dire il vero, però, anche senza lo spoglio di quelle “sante” carte, non è affatto difficile inchiodare - dal punto di vista “culturale”, perché da quello politico la questione è del tutto scontata - la Chiesa al suo ruolo di complice attiva di ogni forma statale del dominio capitalistico, democratica o fascista (con una spiccata propensione per quest’ultima), perché esiste ormai un’abbondante pubblicistica di carattere storico, non certamente sospettabile di simpatie per gli internazionalisti, che illumina come un faro la grandezza criminale delle gerarchie cattoliche. Per es., sull’inserto del Manifesto del 29-10, c’è un articolo, naturalmente non di un italiano/a..., in cui sinteticamente si ricorda come il Vaticano non abbia emesso una sola parola di condanna sulle leggi antisemite promulgate da Mussolini nel ‘38, e come, anzi, le abbia in qualche modo elogiate; si sottolinea come la curia romana fosse perfettamente al corrente dello sterminio degli ebrei “già alla fine del 1941”; si rammenta l’ap-poggio aperto e totale dato ai regimi fascisti e macellai di Slo-vacchia, Croazia, Lituania, ecc., il divieto di aiutare gli ebrei imposto dai vescovi lituani al basso clero, le schiere di preti benedicenti in forza ai battaglioni di SS ucraine, particolarmente distintesi per la ferocia con cui massacravano e torturavano le popolazioni inermi che avevano la disgrazia di capitare sotto le loro grinfie.
Potremmo proseguire e parlare di quel convento francescano di Zagabria in cui nel ‘46 furono trovati mucchi di resti umani che portavano oggetti d’oro (denti, collane, anelli...) ossia ciò che rimaneva delle mattanze di serbi ed israeliti compiute dagli ustascia del cattolicissimo e sempre benedetto Ante Pavelic, ma non finiremmo più con i capi d’imputazione... E poi, non è un crimine in più o in meno che può modificare il nostro giudizio sulla Chiesa di Roma (come su quello di qualsiasi altra chiesa, islamica, buddista e via dicendo), per noi da sempre, come si diceva all’inizio, solido baluardo di ogni forma di sfruttamento e oppressione, a partire dal tardo impero romano. Il fatto è che in tempi in cui non puoi guardare uno qualsiasi dei telegiornali senza sorbirti un servizio su quanto è buono il papa, non fa male, una volta tanto, ricordare chi sia e cosa rappresenti quel signore vestito di bianco che se ne va in giro per il mondo a spacciare la sua droga ideologica, anche e soprattutto a eventuali elettori militanti del partito di Bertinotti, che, in qualità di comunista da barzelletta, non ha mancato di rendergli omaggio e, addirittura, di mendicarne un incontro. Noi non ci stupiamo affatto di questo marciume, anzi, sappiamo con certezza che quando il proletariato, gli oppressi e i diseredati del mondo intero diranno basta a questa disumana società, nell’internazionale controrivoluzionaria che sorgerà contro di essi troveremo (come ora) preti, imam, monaci arancioni e bertinotti vari, miscelati in un unico cocktail anticomunista: ricordate come comincia il “Manifesto del Partito Comunista”?
cbBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #11
Novembre 1997
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