Se questo è il nuovo! I lavoratori ci scrivono

Si raccolgono di seguito alcune esperienze, fra cui quelle del sottoscritto, di lavoratori della grande distribuzione commerciale nelle province di Pisa e Livorno. I soggetti in questione, date le loro inclinazioni "destrorse", preferiscono non avere contatti diretti con l' organo stampa di un partito che si definisce ed è comunista. Nonostante un rancore preconcetto e completamente ideologico verso tutto quello che sa di "rosso", anche stinto, si rendono conto della necessità di una più stretta unione tra i lavoratori e dell'urgenza di una più decisa contrapposizione alle pretese padronali. Desiderano perciò condividere le loro esperienze con chiunque possa trarne esempio ed insegnamento, incluso il più convinto dei marxisti.

La prima, laureata in lettere, da svariati anni pratica l'unico mestiere che le è riuscito trovarsi, ossia quello della promoter-merchandiser presso supermercati e centri commerciali. Ha visto il netto della retribuzione oraria bloccato per tutto il periodo in cui la lira aveva ancora corso legale per poi assistere alla decrescita assoluta e non solo relativa del tot l'ora con l'introduzione dell'euro; da 10.000 lire l'ora a 4,5 euro!! La pratica quotidiana di un lavoro presentato come autonomo e scevro di controlli da parte del personale del punto vendita si è invece concretizzata nella più totale sottomissione e disciplina a quelle che sono le gerarchie che inquadrano il lavoro subordinato. "L'esterno" viene semplicemente inserito nell'organico dei dipendenti e si pretende che si comporti come tale.

Nella corsa alla spremitura si distingue in zona l'ipermercato Carrefour, che non si fa problemi a cimentarsi nei più biechi ricatti; o il "limone" di turno si presta al numero di ore gratuite richieste, senza protestare ed anzi affettando la dovuta sottomissione, oppure lo si fa cacciare. Ma, sorpresa, la "nostra" non si piega e l'onnipotenete multinazionale è costretta a retrocedere ed accontentarsi che il lavoratore adempia alle mansioni per cui è pagato. Mi si racconta poi di una sua "collega", studentessa fuori sede all'università cittadina, a cui la S. c. r. l. che l'ha assunta rifiuta di versarle il mensile dovuto - ingoiare oppure cercarsi un altro lavoro. La digestione è stata dolorosa, ma ha già visto le denunce quanto valgono e cosa ottengono, e ha finito per cedere.

Un altro, non ha lauree, ma lavora come caporeparto in un Conad-Margherita della zona con contratto a tempo indeterminato. Il gestore del punto vendita ha in mente cambiamenti: o il "nostro" si piega a fargli da spia tra il personale, oppure, dato che ha intenzione di liberarsi dei "fissi" per sostituirli con più economici apprendisti e stagisti, sarà il primo a doversene andare. No, non mi vendo; no, non mi faccio cacciare senza reagire. Oggi è ancora al suo posto e contesta la massa di straordinari che vogliono caricarli sulle spalle.

Un altro Conad-Margherita, pensando che l'immigrato è un mulo da soma per vocazione e lo si può ricattare con più facilità, propone al "nostro", originario di Durazzo (Albania), un bel patto "verbale": 60 ore settimanali per 7 giorni su 7 di cui solo 40 retribuite. Rinuncia al piccolo T. F. R. maturato alla fine del periodo lavorativo ed inquadramento al minimo del contratto nazionale. Un bel NO, rifiuto di farsi considerare un rifiuto, e di nuovo in cerca. E parliamo di una persona che sta in Italia da 13 anni e si vede trattata dall'autorità come il più pericoloso dei criminali, costretto a periodiche visite in questura.

Mi viene detto che le pressioni sono tante ma anche che la resistenza, anche solo individuale, molte volte paga.

Purtroppo i primi due si pensano addirittura fascisti, mentre il terzo è convinto che la politica sia questione di voti ed urne e perciò chi non vota non può farla. Guasti dell'ideologia borghese, anche se in tutti e tre la coscienza di essere classe sfruttata e la necessità di una reazione organizzata sono pilastri del pensiero e dell'azione.

G. C.

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.