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Home ›Lotte operaie nel mondo - Cina, Grecia, Usa
Cina
In Cina, tutta la produzione della Honda, soprattutto nella provincia meridionale di Guangdong, è messa a dura prova dalla lotta degli operai, che è iniziata a Canton ed ha conquistato altre 4 fabbriche collegate. Dopo alcuni giorni di blocco totale, la Honda è stata infine costretta a concedere un aumento salariale ai 1900 operai. Questa ennesima lotta non fa che mettere ancora una volta in evidenza le condizioni disumane in cui si trovano gli operai che lavorano soprattutto per multinazionali; ma il coraggio degli operai Honda dimostra ancora di più come sia possibile alzare la testa anche per i lavoratori che si trovano nelle situazioni peggiori. Dopo la prima concessione fatta dall’azienda, alcuni operai sono tornati al lavoro, ma la maggior parte ha deciso di non accontentarsi delle briciole concesse e di continuare lo sciopero, conducendo numerosi cortei per la città, e scontrandosi più volte anche con la polizia. La situazione è rimasta molto tesa per giorni e si è espansa in modo naturale ad altre regioni e ad altre fabbriche dell’indotto; ora sta evidentemente preoccupando molto il governo cinese, che ha impedito agli stranieri di avvicinarsi alla fabbrica e sta sostenendo la Honda nella sostituzione rapida dei lavoratori che stanno scioperando. A livello internazionale, la paura che il proletariato cinese possa all’improvviso alzare la testa è molto grande, tutti sanno che questa è solo una manifestazione del profondo malessere diffuso dall’ipersfruttamento cui sono sottoposti questi operai.
Per le stesse ragioni, anche in India la situazione nel settore automobilistico è calda. La fabbrica della Hyundai di Chennai è stata occupata nei primi giorni di giugno dai suoi operai in sciopero, che hanno bloccato l’intera produzione per alcuni giorni; la protesta è finita violentemente, con l’intervento della polizia che ha fatto uscire tutti.
Grecia
È trascorso ormai più di un mese dall’enorme sciopero che ha portato nelle strade di Atene un mare di persone, arrabbiate e pronte a combattere. Nei primi giorni in Italia siamo stati sommersi d’immagini e parole su quello che stava accadendo, ora come sempre succede invece tutto tace; ma sembra che in Grecia le proteste continuino e che i lavoratori non si siano arresi ad accettare le misure volute dal governo. In questo momento, nelle strade domina la rabbia, e sono organizzati anche cortei contro le riforme in atto, soprattutto da parte dei dipendenti pubblici; ad esempio, il 5 giugno c’è stata una manifestazione contro la riforma delle pensioni, sia nella capitale che a Thessaloniki; i dipendenti delle ferrovie hanno scioperato contro i gravi cambiamenti organici in atto, come hanno fatto anche i lavoratori della stampa e dei trasporti pubblici.
USA
Nel Minnesota gli infermieri ospedalieri sono riusciti ad organizzare uno sciopero molto esteso; sono stati subito incolpati di aver abbandonato il posto di lavoro e non essersi così presi cura dei pazienti, ma la loro risposta è stata molto decisa; sono scesi in piazza anche per le persone assistite dai loro ospedali, che oggi non hanno i servizi minimi di assistenza e la loro salute non è quasi mai garantita. Lo sciopero va contro l’insostenibile turn-over, contro la precarietà e i ritmi di lavoro estenuanti, tutti problemi che mettono anche a rischio la vita dei pazienti stessi. Questa protesta arriva dopo una simile lotta condotta dagli infermieri della California, che erano stati però bloccati dal tribunale. Sono sempre più inquietanti I dati sulla situazione della sanità negli Stati Uniti, e nonostante questo, la CEOs, che dirige i maggiori ospedali della zona, è riuscita a costruire una campagna contro i privilegi che hanno gli infermieri, per limitare ancora di più le loro possibilità di lottare. Nel settore sanitario, al momento di una lotta, s’innestano problemi di vario genere, che rendono le possibilità d’azione ancora più ristrette. Uno di questi è che la responsabilità ultima dei pazienti è dell’infermiere, per cui se una persona mentre è ricoverata si fa male, la colpa è dell’infermiere che lo aveva in carico. Oggi la sanità è guidata dalle stesse leggi del profitto che governano qualsiasi ambito della società, all’interno degli ospedali è importante far entrare molti pazienti (e avere degenze brevi), per cui gli infermieri porteranno avanti la loro lotta impedendo l’ammissione di pazienti oltre il giusto numero.
JuBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #7
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