Lotte operaie nel mondo - Cina, Sud Africa

Le proteste e le lotte degli operai stanno crescendo in molti paesi “sottosviluppati” (i “mercati emergenti”) in Asia, Africa, America Latina. I bassi salari, le condizioni di lavoro, i diritti sindacali elementari e l’occupazione sono i principali motivi di manifestazioni e scioperi contro cui le forze di polizia intervengono ovunque con estrema violenza e brutalità.

In primo piano la Cina dove vere e proprie rivolte locali sono soffocate nel sangue mentre infuriano repressioni aziendali, intimidazioni, licenziamenti e arresti. Intanto 27 regioni su 37 sono state costrette ad aumentare il salario minimo, a cominciare dall’isola di Hainan, nel Sud della Cina, con un aumento del salario minimo del 37% e infine Shanghai che ha portato il minimo a 1120 yuan mensili (165 dollari).

Nel Sud Africa, dopo lo spettacolo dei Mondiali di calcio, sono ripresi proteste e scioperi. La tensione nel paese è altissima. Dopo i “camalli” dei porti e gli autisti di camion in primavera, ora scendono per le strade i lavoratori del settore pubblico: oltre un milione di dipendenti pubblici, insegnanti, infermieri, impiegati statali (trasporti, dogane e servizi vari) e persino poliziotti sono in sciopero da giorni e coinvolgono in una paralisi quasi totale scuole, ospedali e uffici, chiedendo aumenti salariali di almeno il 9%, in presenza di una inflazione annua al 4,2%. Il salario medio si aggira a circa 600 euro mensili; lo stipendio medio dei dipendenti pubblici sarebbe di circa 900 euro mensili. Violenti scontri si sono avuti a Johannesburg e a Soweto per più notti, con l’intervento di squadre di polizia con cannoni ad acqua e sparatorie sulla folla con pallottole di gomma.

Ed ecco una breve panoramica nei diversi Stati della “periferia” globale.

Messico: in giugno conflitti sindacali nelle miniere d’oro di El Cubo della canadese Gammon Gold; Cile: in maggio bloccate le miniere di rame a Collahausi; Colombia: in primavera tensioni negli impianti di produzione del gas della BP, a Casanare; Senegal: in giugno scioperi contro la decisione della Shell di lasciare il paese; Algeria: in giugno scioperi nella fabbrica indiana Arcelor-Mittal ad Annaba; Brasile: in maggio sciopero nelle fabbriche Reanult e Volvo in Parana; Paraguay: conflitti nella acciaieria di Villa Hayes all’Acepar; Guinea: in marzo sciopero nella Compagnia di Bauxite; Tailandia: tensioni continue nella fabbrica Michelin a sudest di Bangkok; Gabon: in marzo scioperi nel settore petrolifero (Shell e Total); India: tensioni nella fabbrica sudcoreana Hyundai Motors a Chennai; Pakistan: in luglio sciopero nel settore dello smantellamento navi a Gadani.

La vecchia talpa scava, instancabile.

DC

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.