Rinnovo del contratto del commercio

Maggior sfruttamento e miseria per i lavoratori

Oramai il modello “Marchionne” è esteso a tutte le categorie di lavoratori, e nel caso specifico non fa eccezione il settore del commercio. Il 26 febbraio 2011, i sindacati escort Cisl, Uil e padroni, hanno siglato l’accordo del rinnovo del contratto del commercio, contribuendo ad un'ulteriore precarizzazione e sfruttamento di circa 3 milioni di lavoratori!

In sintesi i punti salienti del rinnovo contrattuale:

  • applicata in pieno la cosiddetta “riforma dei modelli contrattuali” di durata 3 anni, e non più 2 anni;
  • rafforzato il “sistema della bilateralità” - enti bilaterali, finanziati con i soldi dei lavoratori con prelievo coatto sulla busta paga - ovvero quell’ente che rappresenta la cogestione affaristica di sindacati-padroni, ulteriore strumento utile a narcotizzare qualsiasi iniziativa conflittuale;
  • peggioramento del pagamento della malattia: è previsto il pagamento al 100% solo per le prime due malattie all’anno, poi per la 3° e la 4° l’azienda paga solo il 50%, e dalla 5° malattia in poi: zero retribuzione; il capitalismo pretende che si lavori anche mettendo a rischio la salute del lavoratore!
  • contratti part-time di 8 ore settimanali per i fine settimana;
  • aumento dei periodi di prova;
  • aumento delle domeniche lavorative obbligatorie; a discapito del proprio tempo libero alcuni lavoratori devono lavorare e ad altri viene inculcata l’idea che la domenica ideale è quella trascorsa al “parco”... (ma naturalmente al parco commerciale e non al parco pubblico dove forse il tempo verrebbe trascorso in maniera più salubre e socializzante);
  • limitazione al diritto di sciopero;
  • aumento ridicolo e misero di 86 € lordi spalmati nel triennio al 4° liv.

In sostanza, maggior sfruttamento e miseria per i lavoratori! La Filcams-Cgil che al momento non ha firmato il contratto, proclamando un ridicolo e sterile sciopero di 4 ore e promuovendo l’ennesimo insignificante referendum, se da un lato può apparire come l’unica sigla sindacale che si oppone realmente all’attacco padronale che subiscono i lavoratori, dall’altro va a braccetto con i padroni negli enti bilaterali, vero strumento affaristico. La sua attuale opposizione è una mera illusione se pensiamo che, nel precedente contratto, si comportò in maniera simile dopo un’iniziale critica lo firmò in cambio del “patto per il lavoro” (ennesima forma ricattatoria in termini di garanzie occupazionali e contrattuali). I lavoratori coinvolti da questo rinnovo contrattuale sono circa 3 milioni. Fanno parte di un settore dove la maggior parte delle aziende ha un numero di dipendenti che non consente nemmeno la presenza dei sindacati, un settore che comprende realtà molto diverse tra loro, un settore quindi dove i lavoratori sono sempre più isolati, frazionati, e spesso con contratti uno diverso dall’altro, per questo deboli.

La prima risposta concreta, che va data a questo ennesimo attacco ai salari ed alla qualità di vita dei lavoratori, sta nell’autorganizzazione delle lotte, svincolandosi da qualsiasi sindacato, compresi quelli di base, che contribuisce a dividere i lavoratori e ad ammortizzare qualsiasi forma di lotta!

Diventa necessaria la formazione di Assemblee dei Lavoratori, per concretizzare una lotta vera (quale potrebbe essere il blocco della produzione e della distribuzione delle merci e non un referendum o un ridicolo sciopero di poche ore).

I lavoratori dovranno auto-organizzarsi, stabilire contatti tra lavoratori di più punti vendita della stessa catena, e tra catene dello stesso settore, così coinvolgendo tutto il mondo del commercio per uscire dall’isolamento e recuperando in questo modo il loro enorme potere. Dovranno necessariamente prendere coscienza del fatto che le condizioni di lavoro e di vita di chi lavora in questo settore (e non solo) sono frutto del capitalismo ed è proprio questo sistema economico-sociale che va abbattuto!

LM

Comments

Non è vero! In molti hanno posti di lavoro buoni,ma oggi criticano tutto.Assurdo!!!

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.