I voucher, nuova forma di sfruttamento

Nel 2009 per iniziativa dell’attuale governo di centro-destra, e con l’assenso dei sindacati, sono stati introdotti i voucher, o buoni lavoro, conosciuti anche come lavoro occasionale ed accessorio.

Questa nuova forma d’assunzione venne e viene propagandata come un particolare rapporto lavorativo (occasionale) tra lavoratori e padroni

Il falso intento di questa nuova forma di rapporto di lavoro è quello di far emergere il cosiddetto lavoro nero e mettere fine all'evasione dei contributi dovuti all'Inps e all'Inail.

Niente di più falso! Ecco in breve di cosa si tratta.

È anzitutto importante sapere che chi lavora con questa tipologia lavorativa non sottoscrive nessun contratto di lavoro. Non è previsto alcun riferimento alla contrattazione collettiva, non si matura il TFR (trattamento di fine rapporto), non si maturano ferie, straordinari ecc. Inoltre il committente non ha l’obbligo di effettuare la comunicazione preventiva ai Servizi per l’Impiego, né i lavoratori vengono registrati dal committente sul Libro Unico del Lavoro. L’unico obbligo del committente è quello di effettuare la comunicazione preventiva all’Inail.

Il valore nominale del voucher è fissato e periodicamente aggiornato con decreto del Ministro del Lavoro, ed è pari attualmente a 10 euro che non rappresenta il costo orario ma il costo di prestazione. Per cui formalmente e di fatto con 10 euro potrebbe anche essere coperta una prestazione di un numero indefinito di ore di lavoro. A tale somma vanno detratti:

  • il 13% di contribuzione previdenziale a l’Inps sulla posizione assicurativa individuale del lavoratore;
  • il 7% che viene versato all’INAIL;
  • il 5% che copre la gestione del servizio.

Quindi dei 10 euro riconosciuti per ogni voucher rimangono in tasca al lavoratore soltanto 7,50 euro netti.

Tutto questo si rivela un ennesimo strumento nelle mani dei padroni, per sfruttare ancora di più i lavoratori, svincolandosi da qualsiasi legame contrattuale con questi ultimi, potendoli licenziare e farli lavorare come e quando vogliono, senza andare incontro a sterili vertenze legali o sindacali.

La fotografia attuale è chiara: chi sfruttava la forza-lavoro in nero, continua a farlo; chi invece aveva bisogno di nuovi strumenti di sfruttamento, si è visto accontentato, non essendoci un vero contratto o quant’altro.

A tutto ciò, la risposta dei sindacati è stata come al solito di apprezzamento, mentre una parte ha finto di accettarla a malincuore (Cgil).

La verità, come spesso abbiamo sostenuto, è che i sindacati si rivelano sempre di più come il migliore strumento che la borghesia ha a disposizione per ammortizzare, controllare e dividere i lavoratori.

La risposta deve essere, nell’immediato, lo svincolarsi da qualsiasi sindacato; ma il primo decisivo passo da fare è l’autorganizzazione dei lavoratori in assemblee, di qualsiasi azienda o categoria, che possano mettere da subito in discussione i rapporti economici tra lavoratori e padroni. Occorre però avere ben chiaro che la fonte di tutti i mali è questo sistema economico-sociale e cioè il capitalismo, ed è proprio questo sistema che và abbattuto!

La risposta a questo sistema deve essere la lotta di classe, per assicurare tutto il potere nelle mani dei lavoratori!

LM

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.