Tute bianche e Invisibili: i nuovi giullari del capitale

Si dicono Tute bianche e Invisibili, ma il loro opportunismo non passa inosservato. Anche in televisione

"Se non ci fossero, bisognerebbe inventarle". Con queste parole E. Deaglio ha commentato gli interventi delle Tute bianche, alias Invisibili, nella trasmissione "I ragazzi del '99", andata in onda su RAI Tre domenica 28 febbraio. In pratica si è trattato di un lungo spot pubblicitario che, però, ha snobbato l'ideologia scema dell'autoproduzione per affidarsi ai ben più potenti mezzi della televisione di stato. Naturalmente, non è l'uso del mezzo televisivo che critichiamo, potendo, lo useremmo anche noi, ma la smettessero almeno di chiamarsi "invisibili", visto gli spazi a loro dedicati sui mezzi di informazione. Quello che rileviamo è invece l'attenzione benevola con cui una parte della borghesia dimostra di guardare a questo movimento decisamente liberal-democratico, dato che per le sue posizioni teorico-pratiche è già difficile collocarlo nella socialdemocrazia. Sicuramente i borghesi meno rozzi hanno capito che le "Tute" possono tornare utili per contenere e deviare la rabbia e il profondo scontento radicati in settori sempre più vasti della gioventù verso obiettivi che, indubbiamente, oggi esercitano una certa attrattiva, ma totalmente illusori. Infatti, rivendicare il "reddito di cittadinanza" e di ben 1.300.000 lire mensili (c'è un sacco di lavoratori "garantiti" che ci arriva appena!) con un banalissimo movimento di pressione o, al più, sindacale, significa non aver capito assolutamente niente delle leggi che reggono la società capitalistica. Non per nulla gli Invisibili da teleschermo asseriscono in tutta tranquillità che la crisi in Italia non esiste, che, anzi, la ricchezza è cresciuta e che, dunque, basta redistribuirla: cosa ci vuole? Servirebbe a qualcosa ricordare loro che un certo Marx ha spiegato che il modo di distribuzione di una società dipende dal modo di produzione della stessa, per cui se non si cambia prima quest'ultimo l'intervento sulla distribuzione è una pura perdita di tempo? No, non servirebbe, perché il Negri-pensiero con cui sono cresciuti li ha convinti che il marxismo sia ormai un ferrovecchio, esattamente come l'idea di rivoluzione. Poveretti: nella loro beata ignoranza non sospettano neppure che già 150 anni fa una "genia di oscuri riformatori" tentava vanamente di abbellire il capitalismo, finendo per essere nient'altro che il suo giullare. Proprio come le Tute bianche.

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.