Dagli al tramviere! I tramvieri milanesi esempio per tutti i lavoratori

Lo spettacolo è indecente: fiumi di fango, calunnie e minacce vengo no vomitate dalle televisioni sugli autoferrontranvieri milanesi, che soli, hanno osato rompere la soffocante cappa di piombo della concertazione, dello sciopero devitalizzato in partenza, cioè inutile.

Tutti, dal centro-destra al centro-sinistra, si sono accodati, nella sostanza, alle livide dichiarazioni del sindaco di Milano, che ai tramvieri, ha giurato di fargliela pagare molto cara per questo atto di insubordinazione. L'espressione "cattiva" del suo volto tradiva l'odio e lo sconcerto del padrone da anni disabituato alla lotta di classe proletaria.

In questa orgia anti-operaia non potevano mancare i sindacati confederali, che, per bocca dei loro massimi esponenti, hanno condannato un'iniziativa sfuggita loro di mano e, una volta di più, hanno tradito i lavoratori, i loro stessi iscritti, lasciandoli soli ad affrontare sia il rancore di una "pubblica opinione" stordita dall'ideologia borghese e imbufalita dai mezzi di informazione, sia le minacciate ritorsioni padronali. Infine, secondo le leggi di santa democrazia, è arrivata la precettazione, al fine di colpire un esempio che potrebbe diventare molto pericoloso.

Sono anni, infatti, che, di fronte ad una crisi capitalistica di cui non si vede l'uscita, padroni, governi e sindacati collaborano (tra alti e bassi) per frantumare, dividere e indebolire il mondo del lavoro dipendente, firmando assieme accordi coi quali al padronato viene concesso di tutto ossia la possibilità di inasprire in mille modi lo sfruttamento della forza-lavoro.

E, per buona misura, i lavoratori dei servizi pubblici - in primis, quelli dei trasporti - sono stati di fatto militarizzati, dato che lo sciopero (cioè, uno sciopero vero), è stato reso impossibile, "blindato" dalle fascistissime norme anti-sciopero con le quali adesso si vogliono bastonare i tramvieri milanesi.

Ma questi lavoratori hanno trovato la forza - e si sono guadagnati l'onore - di alzare la bandiera della lotta di classe, reagendo al continuo peggioramento delle loro condizioni di esistenza: la privatizzazione delle aziende pubbliche ha comportato per l'utenza l'aumento del prezzo dei biglietti e un degrado generalizzato del servizio, mentre per i lavoratori ha significato un taglio drastico dell'occupazione e degli stipendi, precarietà in tutte le salse, aumento dei carichi e degli orari di lavoro.

Di più, il padronato si permette anche il lusso di beffeggiare la categoria: da due anni senza contratto, si è vista offrire un offensivo "aumento" mensile di 12 euro e una miserabile una tantum di 400 euro, contro i 3.000 che le spettano! I veri responsabili del disservizio sono allora i padroni, i governi centrali e locali - e anche le complicità sindacali - non i tramvieri tramvieri! Ad essi va tutta la nostra solidarietà di classe, con l'augurio che la loro lotta sia di esempio per tutti i lavoratori.

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.