You are here
Home ›Crisi in Grecia: austerità e lotte
Il mondo alla rovescia della società borghese - I “mercati” e i loro esecutori impongono grossi sacrifici al proletariato greco
Un mondo alla rovescia. Tali sono sempre apparse agli sfruttati - quelli con gli occhi aperti - le società divise in classi e tale è anche la società del capitale: agli operai, ai proletari che mandano avanti la baracca, poco o niente, ai borghesi le parti migliori e in abbondanza. Non basta. Il proletariato, gli starti sociali più bassi sono chiamati a pagare due, tre volte per i guasti inevitabili del meccanismo di estorsione della ricchezza basati sullo sfruttamento: insomma, chi rompe non paga e tira i cocci sulla testa di chi sta sotto.
Questa potrebbe essere la sintesi di quanto sta avvenendo in Grecia (prima metà di marzo), alle prese con una difficilissima situazione economico-finanziaria. Infatti, Atene si è trovata “improvvisamente” con i conti pubblici dissestati (per es., deficit pubblico ben oltre i limiti di Maastricht) e benché, in assoluto, le condizioni economiche di salute della Grecia, per certi aspetti, non siamo molto diverse da quelle dell'Italia, sul paese ellenico si è abbattuta la speculazione internazionale, tanto da far balenare il rischio di “default”, cioè di fallimento. Ma cosa si è scoperto? Che la politica di credito facile, di abbassamento delle imposte dirette (a favore, in primo luogo e di gran lunga, per i ricchi), di incitamento all'evasione fiscale, di corruzione dilagante, non avevano fatto altro che ossigenare la speculazione e la rendita parassitaria, il consumo fondato sul debito, in poche parole un benessere - virtuale, per i più - che, ovviamente, non poteva durare a lungo. Il governo di centro-destra - percorrendo una strada aperta dal precedente esecutivo di centro-sinistra - aveva provato a truccare i conti pubblici, tra la connivenza degli organi di controllo dell'Unione Europea e la complicità o, meglio, l'istigazione dei famigerati “mercati”, che, in questo caso, pare portino il nome della grande banca Goldman Sachs (vedi J. Quatremer, in Libération, 20-02-10).
“I mercati” avrebbero fatto con la Grecia il gioco che solitamente fanno coi “risparmiatori”, detti anche e non a caso, dagli operatori di borsa, “parco buoi”. In pratica, prima convincono i “buoi” ad acquistare titoli dall'aspetto opaco, ma dal rendimento in apparenza molto conveniente, poi speculano al ribasso su quei titoli, macellando economicamente i risparmiatori suddetti. Così, la Goldman Sachs, salvata dal crollo grazie alla montagna di denaro stanziata da Obama, proprio con quei soldi ha ripreso come e più di prima le sue scorribande speculative, arrivando a mettere in ginocchio un intero paese e in difficoltà l'euro. Se mai esistesse quella “Giustizia” al di sopra delle parti con cui i borghesi si riempiono la bocca, si sarebbero dovuti vedere i rappresentanti dei “mercati” (non esclusi grandi istituti finanziari tedeschi e francesi), se non salire le scale del patibolo, almeno a spaccare pietre con una palla al piede, invece, è ovvio, succede l'esatto contrario. Chi sale il “patibolo” dei sacrifici non sono certi i finanzieri o i politicanti loro complici ed esecutori, ma i salariati, i pensionati, i giovani proletari sempre più preda della precarietà, e persino una parte della piccola borghesia. Come da copione, per riempire le voragini economico-finanziarie che “i mercati” hanno intenzionalmente aperto, il proletariato greco è chiamato a pagare un conto molto salato.
I lavoratori del settore pubblico sono particolarmente colpiti dai provvedimenti varati dal nuovo governo di centro-sinistra. Oltre a vedersi congelati - come le altre categorie - gli stipendi e le pensioni, aumentata l'età pensionabile assieme a tariffe e prezzi di vario genere, la tredicesima e, là dove esiste, la quattordicesima saranno pesantemente tagliate. Il tutto, in nome di un egualitarismo ipocrita al ribasso: invece di elevare le condizioni di chi sta peggio, si peggiorano in maniera consistente quelle di chi stava un po' meglio. D'altra parte, il governo deve pur raggranellare cinque miliardi di euro per tappare i buchi e garantire l'interesse al 6,47% dei nuovi titoli di stato emessi per l'occasione, che, guarda caso, hanno avuto un grande successo. Ma più l'interesse è alto, più i salariati devono piegare la schiena e la piccola borghesia aprire il portafoglio: questa è la musica del capitale, non ce ne sono altre; al massimo, cambia il direttore d'orchestra.
Di fronte a queste manganellate economico-sociali, qual è stata la risposta del proletariato? Benché alcuni abbiano ventilato una reazione in stile Argentina 2001, finora siamo molto lontani da quello scenario. È vero, sono stati proclamati degli scioperi generali, ci sono state delle manifestazioni caricate dalle forze dell'ordine borghese, si è persino arrivati ad occupare, da parte di militanti del partito comunista greco (stalinista) il ministero delle finanze, ma, tutto sommato, sebbene anche solo l'inizio di una possibile rottura della pace sociale sia sempre positiva, è troppo poco rispetto alla portata dell'offensiva anti-proletaria scatenata dal governo “socialista”.
Siamo ben lontani dal prendere per oro colato i sondaggi della borghesia, ma è indubbio che, nel caso greco, qualche dato di fatto lo rilevino, là dove affermano che l'angoscia per il futuro si sposa con il sostegno o, forse meglio, la rassegnazione all'azione del governo di buon parte della popolazione. D'altra parte, la rassegnazione, il non riuscire a sperare in un mondo diverso da quello del capitalismo, perciò accettando ogni volta un presunto meno peggio, è una delle eredità più pesanti che il crollo del falso comunismo, nel 1989, ci ha lasciato.
Non è detto, però, che sia così per sempre: la paura di un domani incerto, l'insicurezza e le difficoltà economiche crescenti possono trasformarsi in rabbia e determinazione alla lotta; e la riuscita dell'ultimo sciopero generale sembrerebbe indicare un'incrinatura nella cappa di fatalismo sinora dominante. Mai come in questi periodi è indispensabile la presenza attiva dell'avanguardia rivoluzionaria per mettere il mondo a testa in su.
CBBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #4
Inizia da qui...
ICT sections
Fondamenti
- Bourgeois revolution
- Competition and monopoly
- Core and peripheral countries
- Crisis
- Decadence
- Democracy and dictatorship
- Exploitation and accumulation
- Factory and territory groups
- Financialization
- Globalization
- Historical materialism
- Imperialism
- Our Intervention
- Party and class
- Proletarian revolution
- Seigniorage
- Social classes
- Socialism and communism
- State
- State capitalism
- War economics
Fatti
- Activities
- Arms
- Automotive industry
- Books, art and culture
- Commerce
- Communications
- Conflicts
- Contracts and wages
- Corporate trends
- Criminal activities
- Disasters
- Discriminations
- Discussions
- Drugs and dependencies
- Economic policies
- Education and youth
- Elections and polls
- Energy, oil and fuels
- Environment and resources
- Financial market
- Food
- Health and social assistance
- Housing
- Information and media
- International relations
- Law
- Migrations
- Pensions and benefits
- Philosophy and religion
- Repression and control
- Science and technics
- Social unrest
- Terrorist outrages
- Transports
- Unemployment and precarity
- Workers' conditions and struggles
Storia
- 01. Prehistory
- 02. Ancient History
- 03. Middle Ages
- 04. Modern History
- 1800: Industrial Revolution
- 1900s
- 1910s
- 1911-12: Turko-Italian War for Libya
- 1912: Intransigent Revolutionary Fraction of the PSI
- 1912: Republic of China
- 1913: Fordism (assembly line)
- 1914-18: World War I
- 1917: Russian Revolution
- 1918: Abstentionist Communist Fraction of the PSI
- 1918: German Revolution
- 1919-20: Biennio Rosso in Italy
- 1919-43: Third International
- 1919: Hungarian Revolution
- 1930s
- 1931: Japan occupies Manchuria
- 1933-43: New Deal
- 1933-45: Nazism
- 1934: Long March of Chinese communists
- 1934: Miners' uprising in Asturias
- 1934: Workers' uprising in "Red Vienna"
- 1935-36: Italian Army Invades Ethiopia
- 1936-38: Great Purge
- 1936-39: Spanish Civil War
- 1937: International Bureau of Fractions of the Communist Left
- 1938: Fourth International
- 1940s
- 1960s
- 1980s
- 1979-89: Soviet war in Afghanistan
- 1980-88: Iran-Iraq War
- 1982: First Lebanon War
- 1982: Sabra and Chatila
- 1986: Chernobyl disaster
- 1987-93: First Intifada
- 1989: Fall of the Berlin Wall
- 1979-90: Thatcher Government
- 1980: Strikes in Poland
- 1982: Falklands War
- 1983: Foundation of IBRP
- 1984-85: UK Miners' Strike
- 1987: Perestroika
- 1989: Tiananmen Square Protests
- 1990s
- 1991: Breakup of Yugoslavia
- 1991: Dissolution of Soviet Union
- 1991: First Gulf War
- 1992-95: UN intervention in Somalia
- 1994-96: First Chechen War
- 1994: Genocide in Rwanda
- 1999-2000: Second Chechen War
- 1999: Introduction of euro
- 1999: Kosovo War
- 1999: WTO conference in Seattle
- 1995: NATO Bombing in Bosnia
- 2000s
- 2000: Second intifada
- 2001: September 11 attacks
- 2001: Piqueteros Movement in Argentina
- 2001: War in Afghanistan
- 2001: G8 Summit in Genoa
- 2003: Second Gulf War
- 2004: Asian Tsunami
- 2004: Madrid train bombings
- 2005: Banlieue riots in France
- 2005: Hurricane Katrina
- 2005: London bombings
- 2006: Comuna de Oaxaca
- 2006: Second Lebanon War
- 2007: Subprime Crisis
- 2008: Onda movement in Italy
- 2008: War in Georgia
- 2008: Riots in Greece
- 2008: Pomigliano Struggle
- 2008: Global Crisis
- 2008: Automotive Crisis
- 2009: Post-election crisis in Iran
- 2009: Israel-Gaza conflict
- 2006: Anti-CPE Movement in France
- 2020s
- 1920s
- 1921-28: New Economic Policy
- 1921: Communist Party of Italy
- 1921: Kronstadt Rebellion
- 1922-45: Fascism
- 1922-52: Stalin is General Secretary of PCUS
- 1925-27: Canton and Shanghai revolt
- 1925: Comitato d'Intesa
- 1926: General strike in Britain
- 1926: Lyons Congress of PCd’I
- 1927: Vienna revolt
- 1928: First five-year plan
- 1928: Left Fraction of the PCd'I
- 1929: Great Depression
- 1950s
- 1970s
- 1969-80: Anni di piombo in Italy
- 1971: End of the Bretton Woods System
- 1971: Microprocessor
- 1973: Pinochet's military junta in Chile
- 1975: Toyotism (just-in-time)
- 1977-81: International Conferences Convoked by PCInt
- 1977: '77 movement
- 1978: Economic Reforms in China
- 1978: Islamic Revolution in Iran
- 1978: South Lebanon conflict
- 2010s
- 2010: Greek debt crisis
- 2011: War in Libya
- 2011: Indignados and Occupy movements
- 2011: Sovereign debt crisis
- 2011: Tsunami and Nuclear Disaster in Japan
- 2011: Uprising in Maghreb
- 2014: Euromaidan
- 2016: Brexit Referendum
- 2017: Catalan Referendum
- 2019: Maquiladoras Struggle
- 2010: Student Protests in UK and Italy
- 2011: War in Syria
- 2013: Black Lives Matter Movement
- 2014: Military Intervention Against ISIS
- 2015: Refugee Crisis
- 2018: Haft Tappeh Struggle
- 2018: Climate Movement
Persone
- Amadeo Bordiga
- Anton Pannekoek
- Antonio Gramsci
- Arrigo Cervetto
- Bruno Fortichiari
- Bruno Maffi
- Celso Beltrami
- Davide Casartelli
- Errico Malatesta
- Fabio Damen
- Fausto Atti
- Franco Migliaccio
- Franz Mehring
- Friedrich Engels
- Giorgio Paolucci
- Guido Torricelli
- Heinz Langerhans
- Helmut Wagner
- Henryk Grossmann
- Karl Korsch
- Karl Liebknecht
- Karl Marx
- Leon Trotsky
- Lorenzo Procopio
- Mario Acquaviva
- Mauro jr. Stefanini
- Michail Bakunin
- Onorato Damen
- Ottorino Perrone (Vercesi)
- Paul Mattick
- Rosa Luxemburg
- Vladimir Lenin
Politica
- Anarchism
- Anti-Americanism
- Anti-Globalization Movement
- Antifascism and United Front
- Antiracism
- Armed Struggle
- Autonomism and Workerism
- Base Unionism
- Bordigism
- Communist Left Inspired
- Cooperativism and Autogestion
- DeLeonism
- Environmentalism
- Fascism
- Feminism
- German-Dutch Communist Left
- Gramscism
- ICC and French Communist Left
- Islamism
- Italian Communist Left
- Leninism
- Liberism
- Luxemburgism
- Maoism
- Marxism
- National Liberation Movements
- Nationalism
- No War But The Class War
- PCInt-ICT
- Pacifism
- Parliamentary Center-Right
- Parliamentary Left and Reformism
- Peasant movement
- Revolutionary Unionism
- Russian Communist Left
- Situationism
- Stalinism
- Statism and Keynesism
- Student Movement
- Titoism
- Trotskyism
- Unionism
Regioni
Login utente
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.