Il Circulo de Comunistas verso il Bipr - Anche in Argentina qualcosa si muove

Nell'autunno 2003 venimmo a sapere della esistenza in Argentina di un nuovo gruppo che andava orientandosi verso le classiche posizioni della Sinistra Comunista, il Nucleo Comunista Internazionalista. Dai primi approcci apparve evidente che tale gruppo restava sotto l'influenza e nella sfera ideologico-politica della CCI.

Rammentiamo al lettore che già da prima avevamo affermato, suscitando scandalo in qualche parrocchia, che tanto la CCI da una parte, quanto il bordighismo dall'altra, da sempre caratterizzati - come noi d'altronde - dall'antistalinismo, a questo si erano fermati, avendo cioè perso ogni capacità/possibilità di contribuire positivamente al processo di formazione dell'indispensabile partito comunista internazionale nelle condizioni che il terzo ciclo di accumulazione e la sua crisi ponevano. Nascere sotto l'influenza della CCI, per qualunque gruppo, se per un verso segna il gruppo stesso come sicuramente antistalinista, dall'altro lo rallenta nella crescita politica per affrontare e dare risposte ai grandi problemi che le citate condizioni pongono. Siamo peraltro perfettamente consapevoli che il fatto stesso, di per sé positivo, del sorgere di nuovi raggruppamenti di militanti in questa condizione li pone di fronte a interrogativi difficilmente [facilmente? ]offuscabili da schemi ideologici più o meno vecchi, più o meno artificiosi. Ne è sempre conseguita dunque la massima apertura e disponibilità nei loro confronti, almeno fino a prova contraria.

A metà dicembre del 2003, ricevemmo dal NCI un "appello", apparentemente unitario, a riaprire il ciclo di Conferenze Internazionali della Sinistra Comunista che avevamo avviato nel lontano 1977 e concluso nel 1980. Sembrava essere del tutto ricalcato sulle tracce di un precedente simile appello della stessa CCI. Rispondemmo il 23 dicembre ri-spiegando i motivi del nostro precedente rifiuto, rimanendo però...

aperti alla discussione con voi come con tutte le nuove avanguardie che si presentano nel mondo, nella prospettiva appunto della costruzione del partito internazionale, senza fughe in avanti, senza illusioni che un corpo vivo come il partito del proletariato possa nascere dai cadaveri politici.

Dalla lettera al NCI del 23 dicembre 2003

Ora, lo scorso settembre abbiamo avuto notizia della rottura ormai consumata di questo gruppo di compagni argentini con la CCI, di un loro stretto contatto con i compagni franco-messicani della Frazione Interna della CCI (Ficci) e di un comune orientamento verso le posizioni del Bureau Internazionale per il Partito Rivoluzionario (BIPR/IBRP), riconosciuto come unico vero polo di orientamento e raggruppamento delle avanguardie rivoluzionarie a scala internazionale. È un fatto la cui importanza è ovvia e lasciamo al lettore di giudicare quanto e perché.

Nel processo di serrato confronto e rottura con la CCI, che ha visto anche una riunione pubblica in cui sembra che siano ulteriormente maturati i motivi dell'allontanamento, come è ovvio, qualche elemento del NCI si è perso, ma nuovi contatti si sono verificati e nuovi militanti sono entrati nel gruppo che ora si chiama Circulo de Comunistas Internacionalistas, che ha un suo sito web all'indirizzo geocities.com .

Nello scambio, naturalmente intensificatosi, di documenti, abbiamo recentissimamente ricevuto un documento a tesi, titolato "Prospettive del proletariato in Argentina e nei paesi periferici nel periodo presente". Si tratta di una esposizione per punti delle tesi maturate dal Circulo che evidenziano un sostanziale avvicinamento alle nostre. A una corretta esposizione delle ragioni della crisi del ciclo di accumulazione, si accompagna un'altrettanto corretta diagnosi dello stato attuale della classe, tanto nei paesi periferici come in quelli metropolitani, a seguito della radicale ristrutturazione degli apparti produttivi e della conseguentemente mutata struttura di classe operaia e a seguito della implosione del blocco sovietico. Segue l'esame delle scarse reazioni genuinamente proletarie ai violenti attacchi del capitale nel mondo e l'esposizione delle condizioni di una possibile ripresa.

Pubblicheremo presto la traduzione dell'intero documento sul nostro sito, riportando qui un breve estratto dalle tesi finali.

La situzione della classe operaia, tanto nei paesi periferici come in quelli centrali, è in verità difficile, nonostante una certa ripresa delle lotte operaie. Risulta necessario perciò:
* recuperare la coscienza del fatto che non è solamente una classe differente dalla borghesia, ma anche dei tentativi di diluirla nella cosiddetta societa civile;
* recuperare fiducia in se stessa, nella sua forza, nella solidarietà di classe;
* cominciare a riorganizzarsi per la propria difesa contro gli attacchi del capitale che sarà preparatoria del contrattacco rivoluzionario [...]
La classe operaia dei paesi periferici che in diversi gradi sta subendo le medesime conseguenze di sfruttamento, disoccupazione ecc. Dei suoi compagni di classe dei paesi metropolitani, hanno il medesimo compito di abbattere con mezzi rivoluzionari questa sistema e instaurare la dittatura del proletariato.
Per raggiungere questo obiettivo strategico del proletariato mondiale bisogna avviare il percorso di ricostruzione non solo del Partito Comunista Mondiale, bensì anche quello della battaglia all'interno della classe operaia contro tutti i tipi di mistificazione borghese. I rivoluzionari non possono accontentarsi di dare lezioni, ma devono partecipare nel movimento reale di lotta di classe che si è avviato con l'approfondirsi della crisi del capitalismo.
Come? Non solo partecipando alla lotta di classe, ma ponendosi come polo di riferimento per la classe operaia, combattendo nelle assemblee di lotta che la classe si dà conquistando la direzione politica e indirizzandola oltre i limiti meramente rivendicativi, verso gli obiettivi politici.
È per questo che risulta fondamentale, per i comunisti, la costituzione di gruppi operai e territoriali verso i quali attrarre l'avanguardia operaia - occupata e disoccupata - senza che ciò implichi la adesione politica a un gruppo politico determinato, poichéè la minoranza rivoluzionaria enucleata nel partito mondiale quella che guiderà politicamente la classe alla rivoluzione e alla piena coscienza di classe...

Ci sono ancora alcuni punti chiave da chiarire, nella distizione fra organismi che si dà la classe e organismi emanazione del partito e dei relativi ruoli, ma siamo già sul terreno dove la chiarificazione è possibile. E questo costituisce un sicuro e importante passo in avanti, realizzato ora in Argentina, verso l'aggregazione delle forze verso il partito internazionale del proletariato.

Bureau Internazionale per il Partito Rivoluzionario

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.