CGIL ossia Come Gestire Il Conflitto

XVI Congresso della CGIL - 6-9 maggio 2010

Un paio di punti sono da sottolineare: ne esce rafforzata con l'82% dei consensi la linea Epifani di collaborazione con Cisl & Uil (e quindi col padronato) secondo la massima per cui “il conflitto è funzione della contrattazione; non si può fare un conflitto troppo a lungo senza arrivare a un accordo; finché c'è uno spazio, uno spiraglio, un interstizio, il compito è contrattare”. Corollario del “la crescita del Pil come via obbligata per uscire dalla crisi e far ripartire l'economia” che accomuna Epifani a noti compagni ed amici dei lavoratori come la Marcegaglia, Montezemolo, Sacconi ecc.

Il risultato, o il punto di partenza se si vuole, sono gli oltre 40 (!) contratti di categoria firmati dal gennaio 2009 (1) dalle varie organizzazioni di categoria insieme a Cisl & Uil in cui si è recepito di fatto le loro proposte ed il loro modo di procedere - nessuno sciopero ed accordo “veloce” sulla parte economica, dando in cambio flessibilità organizzativa e normativa come richiesto dalla controparte padronale; un esempio su tutti è quello del settore alberghiero-turistico (otre 1 milione gli addetti) dove i sindacati confederali uniti nella lotta (antiproletaria...) hanno accettato l'aumento a 3 anni della durata del contratto (da 2 e mezzo che era) in cambio di un offensivo “aumento salariale” che al netto corrisponde a poco più di 1 Euro (!) al giorno a testa...

L'altro punto centrale è l'avvenuta modifica dello statuto per cui il direttivo confederale può scavalcare di fatto il parere delle organizzazioni di categoria - Fiom su tutti, che infatti l'ha definito significativamente la “vittoria di Bonanni” - in materia di firma di accordi. Un passo che va apertamente nella direzione della fascistizzazione delle relazioni sindacali, nonostante ciò faccia giustamente inorridire e scandalizzare più d'uno. Fascistizzazione che per noi è imposta dalla odierna crisi sistemica del capitalismo e dalla quale è non è mai troppo tardi trarre le dovute conseguenze in termini politici.

La Fiom, della cui critica ci siamo già occupati nei numeri scorsi del giornale, si trova di fatto ai margini dei giochi ( in attesa di essere normalizzata probabilmente); la sua proposta di una sorta di sindacalismo conflittuale - come necessità espressa genuinamente in molte istanze di base massacrate da cig e precarietà - non ha spazio di manovra all'interno delle compatibilità odierne dell'economia capitalista (come sosteniamo da tempo) senza mettere in discussione le sue stesse fondamenta. Ovviamente la sua natura di organismo rivendicativo fine a se stesso impedisce ai tanti compagni che vi militano in buona fede di prendere coscienza di questo fatto, divenendo essa così ostacolo oggettivo alla ripresa della lotta di classe.

La Cgil sceglie così la via del collaborazionismo aperto per gestire la crisi di cui riconosce la profondità e la minaccia; non sappiamo se tale scelta - imposta per noi più dalle circostanze esterne e dalla natura del sindacato stesso che non da presunte “derive” del vertice - riuscirà ad addomesticare il proletariato nei sacrifici (ulteriori) che lo attendono. La situazione greca è vicina non solo per ragioni geografiche, con i burocrati sindacali cacciati dalle manifestazioni ed i sindacati “costretti” a rincorrere il malcontento promuovendo scioperi dove a stento e non sempre sono in grado di controllare la propria base ecc.

Però sappiamo anche che senza organizzare un partito comunista ed internazionalista radicato nella classe o, almeno, nelle sue avanguardie di lotta, ogni rivolta anti-sistema per quanto generosa e profonda viene presto o tardi riassorbita dentro il sistema stesso con le classiche lacrime e sangue.

Ed è in quest'ottica che noi muoviamo invitando a farlo con noi tutti i proletari meno rassegnati a subire lo stato di cose presenti.

DS

(1) Rottura tra Cgil da una parte e Cisl e Uil dall'altra sul Contratto Separato dei Metalmeccanici e sul nuovo modello contrattuale sponsorizzato da Confidustria con l'assenso dei secondi.

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.