Lotte in Toscana fuori dal sindacato - Riceviamo e pubblichiamo

Un gruppo di autisti dell'Azienda di Trasporto Pubblico della provincia di Pistoia ha promosso un'azione legale (fuori dal controllo sindacale) contro la propria azienda, al fine di contestare una serie di trattamenti contrattuali sfavorevoli, applicati ai nuovi assunti negli ultimi anni, a seguito degli accordi nazionali ed aziendali firmati dal sindacato.

Nello specifico si è partiti dal contestare il fatto che l'Azienda non riconosce come anzianità aziendale i 2 anni che i lavoratori neo-assunti svolgono in regime di Contratto Formazione Lavoro, non inserendo perciò in busta paga tale scatto di anzianità (importo circa 20 euro mensili) al momento di trasformazione dello stesso in rapporto a tempo indeterminato - per cui in pratica un autista inizia a maturare gli scatti di anzianità solo dopo 2 anni.

Si ricordi, tra parentesi, che durante tali 2 anni di CFL il carico di lavoro è già molto pesante, con soli circa 52 giorni di riposo annui, ossia giorni liberi dal lavoro, (1 a settimana in media) per 8 ore medie al giorno e per un stipendio netto che arriva a stento a 900 euro al mese.

A ciò, in seguito, si è aggiunta la questione della disparità di trattamento tra autisti, per cui agli assunti negli ultimi anni vengono applicate, anche quando di ruolo a tempo indeterminato, condizioni sfavorevoli quali meno riposi annui (60 anziché 65 col recupero di 1 ogni due anni), buoni pasto che vengono addebitati a costo maggiore (2,20 euro a buono anziché 1,10 circa), progressione di carriera più sfavorevole ecc.

Va sottolineato che la Cgil (il principale sindacato presente in azienda) inizialmente ha sorvolato sulla vicenda, poi quando essa è diventata di pubblico dominio tra i lavoratori è corsa ai ripari promuovendo essa stessa una propria vertenza contro l' Azienda sugli stessi temi (e contro accordi da essa sottoscritti...) sostenendo che stavano solo studiando nei dettagli gli aspetti legali della vicenda già da tempo per avere la "certezza" della vittoria in tribunale senza "illudere" i lavoratori prima...

Inoltre è partita una campagna per portare tutti gli iscritti a sottoscrivere la loro vertenza (battendo soprattutto sul fatto che col sindacato non si paga niente... e non si rischia niente né con l' Azienda, con cui si vantano buoni rapporti, né con l' avvocato che poi deve esser pagato se disgraziatamente si perde la causa) e chi, per le più varie ragioni, non accetta viene fatto oggetto di pressione ed ammonimenti paternalistico/polizieschi di stampo schiettamente stalinista (anche se va detto che probabilmente gli stessi conoscono a malapena Stalin e per nulla lo stalinismo...).

Al di là dell' esito della vicenda (l' Azienda ha già messo le mani avanti sostenendo che anche se sconfitta in tribunale non potrà pagare gli arretrati dovuti pena il fallimento...) è da sottolineare il dato positivo di una, pur timidissima, ripresa nelle rivendicazioni dei lavoratori anche se ancora entro i limiti dell' aziendalismo e del legalitarismo borghese (tutto si basa sul principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione che vieta, o vieterebbe..., ogni discriminazione tra le persone e quindi anche tra lavoratori che svolgono le stesse identiche mansioni).

Sarà positivo comunque se mostrerà ai lavoratori le insanabili contraddizioni dell'economia capitalistica che per le sue stringenti esigenze di profitti e di risparmi sulle spese (ossia salario differito x i lavoratori) è costretta ad attaccare pesantemente le condizioni salariali sconfessando anche i "suoi" principi illuministici di Uguaglianza tra le persone (ma forse non tra i lavoratori!). In sostanza per ora è a malapena classe " in sé " - si tratta di vedere come e quando diverrà classe "per sé ".

ds

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.