You are here
Home ›Poveri noi...
Il 4 dicembre il Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) ha diffuso il proprio rapporto circa la situazione socioeconomica delle famiglie italiane, in particolare relazionando questa condizione alla fase di recessione economica che sta attraversando l’economia mondiale. Alcuni dati sono veramente impressionanti, soprattutto se si pensi che non si riferiscono ad un paese del cosiddetto “terzo mondo” ma ad una nazione che è membro del G7. Veniamo quindi ai dati più significativi: oltre un milione di famiglie vive in una condizione di “povertà alimentare” (il 4.4% della popolazione) con un enorme divario tra nord e sud dal punto di vista del disagio sociale. Il 28.5% delle famiglie ha un reddito insufficiente per arrivare a fine mese (al sud la percentuale è del 36.5%). Un terzo delle famiglie quindi è stato costretto ad arrangiarsi per far quadrare i conti: il 41% di queste ha messo mano a qualche risparmio accumulato nel passato, il 25.4% ha fatto ricorso a lavori extra, il 22.2% ha rinviato i pagamenti facendo uso della carta di credito. Poveri, sì, anche in Italia oggi c’è una bella fetta di proletari poveri e tanti altri fanno veramente una enorme fatica a tirare avanti. Un dato su tutti conferma questo: il 40% ha rinunciato per motivi economici a prestazioni sanitarie, il 37.8% ha ridotto l’acquisto di farmaci a pagamento (il Censis inoltre ci ricorda che il 32.2% percepisce una ridotta copertura sanitaria pubblica).
Il 4 dicembre il Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) ha diffuso il proprio rapporto circa la situazione socioeconomica delle famiglie italiane, in particolare relazionando questa condizione alla fase di recessione economica che sta attraversando l’economia mondiale. Alcuni dati sono veramente impressionanti, soprattutto se si pensi che non si riferiscono ad un paese del cosiddetto “terzo mondo” ma ad una nazione che è membro del G7. Veniamo quindi ai dati più significativi: oltre un milione di famiglie vive in una condizione di “povertà alimentare” (il 4.4% della popolazione) con un enorme divario tra nord e sud dal punto di vista del disagio sociale. Il 28.5% delle famiglie ha un reddito insufficiente per arrivare a fine mese (al sud la percentuale è del 36.5%). Un terzo delle famiglie quindi è stato costretto ad arrangiarsi per far quadrare i conti: il 41% di queste ha messo mano a qualche risparmio accumulato nel passato, il 25.4% ha fatto ricorso a lavori extra, il 22.2% ha rinviato i pagamenti facendo uso della carta di credito. Poveri, sì, anche in Italia oggi c’è una bella fetta di proletari poveri e tanti altri fanno veramente una enorme fatica a tirare avanti. Un dato su tutti conferma questo: il 40% ha rinunciato per motivi economici a prestazioni sanitarie, il 37.8% ha ridotto l’acquisto di farmaci a pagamento (il Censis inoltre ci ricorda che il 32.2% percepisce una ridotta copertura sanitaria pubblica).
Insomma la situazione economica del proletariato italiano - e non solo italiano ovviamente - è a dir poco complicata e non potrebbe essere diversamente. Noi proletari per vivere non possiamo fare altro che vendere la nostra forza-lavoro, ricevendo in cambio un salario o uno stipendio, solo di questo possiamo campare. Il Censis, allora, ci informa che in questa fase di crisi sono stati distrutti 760mila posti di lavoro, ovviamente i precari sono stati i più colpiti (contratti parasubordinati e contratti a termine). Nello steso giorno in cui è stato pubblicato il rapporto Censis, l’Inps ha diffuso dei dati su cassaintegrazione e disoccupazione: a novembre la cassaintegrazione è aumentata del 5.13% rispetto al mese precedente ed è cresciuta del 288% rispetto ad ottobre 2008 (è quasi triplicata!), le domande di disoccupazione sono cresciute ad ottobre del 25% su settembre. Insomma, noi proletari per vivere abbiamo bisogni di lavorare, quando questo lavoro manca, o è precario o è pagato con una retribuzione misera… non possiamo che diventare poveri.
Ma aldilà dei numeri, che comunque sono fortemente significativi, ci accorgiamo quotidianamente - sulla nostra pelle - di come stiano progressivamente peggiorando le condizioni delle famiglie proletarie. È praticamente impossibile oggi trovare una famiglia proletaria dove non ci siano situazioni di disagio: un giovane precario o un padre in cassaintegrazzione, un fratello disoccupato, uno zio che lavora in nero, ecc. In tutte le famiglie proletarie ci sono ormai esempi di futuri poveri. Ma quello che più ci deve preoccupare non è la fotografia attuale delle condizioni proletarie, quanto invece la tendenza al peggioramento. Un continuo e progressivo peggioramento delle nostre condizioni di vita e di lavoro che ci sta imponendo la borghesia per farci pagare i costi di una crisi strutturale nella quale l’economia internazionale si dimena, tra alti e bassi, ormai da più di tre decenni. Una tendenza al peggioramento che va avanti da anni e che accomuna il proletariato di tutto il mondo; fortemente accelerata da questa ultima fase di recessione. Povertà, questo è il futuro che il capitalismo potrà offrirci. Prendere o lasciare, rassegarsi o reagire.
NZBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #1
Inizia da qui...
ICT sections
Fondamenti
- Bourgeois revolution
- Competition and monopoly
- Core and peripheral countries
- Crisis
- Decadence
- Democracy and dictatorship
- Exploitation and accumulation
- Factory and territory groups
- Financialization
- Globalization
- Historical materialism
- Imperialism
- Our Intervention
- Party and class
- Proletarian revolution
- Seigniorage
- Social classes
- Socialism and communism
- State
- State capitalism
- War economics
Fatti
- Activities
- Arms
- Automotive industry
- Books, art and culture
- Commerce
- Communications
- Conflicts
- Contracts and wages
- Corporate trends
- Criminal activities
- Disasters
- Discriminations
- Discussions
- Drugs and dependencies
- Economic policies
- Education and youth
- Elections and polls
- Energy, oil and fuels
- Environment and resources
- Financial market
- Food
- Health and social assistance
- Housing
- Information and media
- International relations
- Law
- Migrations
- Pensions and benefits
- Philosophy and religion
- Repression and control
- Science and technics
- Social unrest
- Terrorist outrages
- Transports
- Unemployment and precarity
- Workers' conditions and struggles
Storia
- 01. Prehistory
- 02. Ancient History
- 03. Middle Ages
- 04. Modern History
- 1800: Industrial Revolution
- 1900s
- 1910s
- 1911-12: Turko-Italian War for Libya
- 1912: Intransigent Revolutionary Fraction of the PSI
- 1912: Republic of China
- 1913: Fordism (assembly line)
- 1914-18: World War I
- 1917: Russian Revolution
- 1918: Abstentionist Communist Fraction of the PSI
- 1918: German Revolution
- 1919-20: Biennio Rosso in Italy
- 1919-43: Third International
- 1919: Hungarian Revolution
- 1930s
- 1931: Japan occupies Manchuria
- 1933-43: New Deal
- 1933-45: Nazism
- 1934: Long March of Chinese communists
- 1934: Miners' uprising in Asturias
- 1934: Workers' uprising in "Red Vienna"
- 1935-36: Italian Army Invades Ethiopia
- 1936-38: Great Purge
- 1936-39: Spanish Civil War
- 1937: International Bureau of Fractions of the Communist Left
- 1938: Fourth International
- 1940s
- 1960s
- 1980s
- 1979-89: Soviet war in Afghanistan
- 1980-88: Iran-Iraq War
- 1982: First Lebanon War
- 1982: Sabra and Chatila
- 1986: Chernobyl disaster
- 1987-93: First Intifada
- 1989: Fall of the Berlin Wall
- 1979-90: Thatcher Government
- 1980: Strikes in Poland
- 1982: Falklands War
- 1983: Foundation of IBRP
- 1984-85: UK Miners' Strike
- 1987: Perestroika
- 1989: Tiananmen Square Protests
- 1990s
- 1991: Breakup of Yugoslavia
- 1991: Dissolution of Soviet Union
- 1991: First Gulf War
- 1992-95: UN intervention in Somalia
- 1994-96: First Chechen War
- 1994: Genocide in Rwanda
- 1999-2000: Second Chechen War
- 1999: Introduction of euro
- 1999: Kosovo War
- 1999: WTO conference in Seattle
- 1995: NATO Bombing in Bosnia
- 2000s
- 2000: Second intifada
- 2001: September 11 attacks
- 2001: Piqueteros Movement in Argentina
- 2001: War in Afghanistan
- 2001: G8 Summit in Genoa
- 2003: Second Gulf War
- 2004: Asian Tsunami
- 2004: Madrid train bombings
- 2005: Banlieue riots in France
- 2005: Hurricane Katrina
- 2005: London bombings
- 2006: Comuna de Oaxaca
- 2006: Second Lebanon War
- 2007: Subprime Crisis
- 2008: Onda movement in Italy
- 2008: War in Georgia
- 2008: Riots in Greece
- 2008: Pomigliano Struggle
- 2008: Global Crisis
- 2008: Automotive Crisis
- 2009: Post-election crisis in Iran
- 2009: Israel-Gaza conflict
- 2006: Anti-CPE Movement in France
- 2020s
- 1920s
- 1921-28: New Economic Policy
- 1921: Communist Party of Italy
- 1921: Kronstadt Rebellion
- 1922-45: Fascism
- 1922-52: Stalin is General Secretary of PCUS
- 1925-27: Canton and Shanghai revolt
- 1925: Comitato d'Intesa
- 1926: General strike in Britain
- 1926: Lyons Congress of PCd’I
- 1927: Vienna revolt
- 1928: First five-year plan
- 1928: Left Fraction of the PCd'I
- 1929: Great Depression
- 1950s
- 1970s
- 1969-80: Anni di piombo in Italy
- 1971: End of the Bretton Woods System
- 1971: Microprocessor
- 1973: Pinochet's military junta in Chile
- 1975: Toyotism (just-in-time)
- 1977-81: International Conferences Convoked by PCInt
- 1977: '77 movement
- 1978: Economic Reforms in China
- 1978: Islamic Revolution in Iran
- 1978: South Lebanon conflict
- 2010s
- 2010: Greek debt crisis
- 2011: War in Libya
- 2011: Indignados and Occupy movements
- 2011: Sovereign debt crisis
- 2011: Tsunami and Nuclear Disaster in Japan
- 2011: Uprising in Maghreb
- 2014: Euromaidan
- 2016: Brexit Referendum
- 2017: Catalan Referendum
- 2019: Maquiladoras Struggle
- 2010: Student Protests in UK and Italy
- 2011: War in Syria
- 2013: Black Lives Matter Movement
- 2014: Military Intervention Against ISIS
- 2015: Refugee Crisis
- 2018: Haft Tappeh Struggle
- 2018: Climate Movement
Persone
- Amadeo Bordiga
- Anton Pannekoek
- Antonio Gramsci
- Arrigo Cervetto
- Bruno Fortichiari
- Bruno Maffi
- Celso Beltrami
- Davide Casartelli
- Errico Malatesta
- Fabio Damen
- Fausto Atti
- Franco Migliaccio
- Franz Mehring
- Friedrich Engels
- Giorgio Paolucci
- Guido Torricelli
- Heinz Langerhans
- Helmut Wagner
- Henryk Grossmann
- Karl Korsch
- Karl Liebknecht
- Karl Marx
- Leon Trotsky
- Lorenzo Procopio
- Mario Acquaviva
- Mauro jr. Stefanini
- Michail Bakunin
- Onorato Damen
- Ottorino Perrone (Vercesi)
- Paul Mattick
- Rosa Luxemburg
- Vladimir Lenin
Politica
- Anarchism
- Anti-Americanism
- Anti-Globalization Movement
- Antifascism and United Front
- Antiracism
- Armed Struggle
- Autonomism and Workerism
- Base Unionism
- Bordigism
- Communist Left Inspired
- Cooperativism and Autogestion
- DeLeonism
- Environmentalism
- Fascism
- Feminism
- German-Dutch Communist Left
- Gramscism
- ICC and French Communist Left
- Islamism
- Italian Communist Left
- Leninism
- Liberism
- Luxemburgism
- Maoism
- Marxism
- National Liberation Movements
- Nationalism
- No War But The Class War
- PCInt-ICT
- Pacifism
- Parliamentary Center-Right
- Parliamentary Left and Reformism
- Peasant movement
- Revolutionary Unionism
- Russian Communist Left
- Situationism
- Stalinism
- Statism and Keynesism
- Student Movement
- Titoism
- Trotskyism
- Unionism
Regioni
Login utente
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.